Il deidroepiandrosterone sul metabolismo e sul sistema cardiovascolare in postmenopausa

Il deidroepiandrosterone (DHEA), presente soprattutto come suo estere solfato (DHEA-S), è un ormone anabolico che diminuisce naturalmente con l’età. Inoltre, è il precursore di androgeni ed estrogeni più abbondante nell’uomo.

Bassi livelli plasmatici di DHEA sono stati fortemente associati all’obesità, all’insulino-resistenza, alla dislipidemia e all’ipertensione, aumentando il rischio di malattie cardiovascolari. A questo proposito, il DHEA potrebbe essere considerato un agente promettente contro la sindrome metabolica (MetS) nelle donne in postmenopausa, dal momento che durante l’invecchiamento vengono segnalate diverse malattie metaboliche legate all’età.

Esistono numerose evidenze sperimentali che dimostrano gli effetti benefici della terapia con DHEA sul metabolismo dei carboidrati e dei lipidi e sulla salute cardiovascolare. Tuttavia, il suo potenziale come agente terapeutico sembra suscitare controversie, a causa della mancanza di effetti su alcuni sintomi correlati alla MetS.

In questa revisione, esaminiamo la letteratura disponibile riguardo all’impatto della terapia con DHEA sull’adiposità, sul metabolismo del glucosio e sul sistema cardiovascolare nel periodo postmenopausale. Sono stati selezionati sia studi clinici che modelli sperimentali in vitro e in vivo e, ove possibile, sono stati discussi i principali meccanismi cellulari coinvolti nella terapia con DHEA. Rappresentazione schematica che mostra alcuni degli effetti generali osservati dopo la somministrazione della terapia con DHEA sui tessuti bersaglio del metabolismo energetico e del sistema cardiovascolare. ↑ rappresenta un aumento, ↓ rappresenta una diminuzione, – rappresenta un peggioramento e ↔ rappresenta nessun cambiamento dopo la terapia con DHEA.

Torna in alto