Obiettivo
L’obiettivo di questa analisi era di studiare gli effetti del deidroepiandrosterone (DHEA) sui fattori di rischio cardiovascolare in donne anziane con caratteristiche di fragilità.
Disegno, setting e partecipanti
Lo studio è stato condotto in doppio cieco, randomizzato e controllato con placebo su 99 donne (media 76,6 +/- 6,0 anni) con un basso livello di DHEA-S e fragilità.
Intervento
Le partecipanti hanno ricevuto 50 mg/die di DHEA o placebo per 6 mesi; tutte hanno ricevuto calcio (1.000-1.200 mg/die di dieta) e integratori (combinati) e colecalciferolo (1.000 UI/die). Le donne hanno partecipato a regimi di esercizio fisico di 90 minuti due volte alla settimana, sia di aerobica su sedia che di yoga.
Principali misure di risultato
La valutazione delle variabili di esito comprendeva i livelli ormonali (DHEA-S, estradiolo, estrone, testosterone e globulina legante gli ormoni sessuali (SHBG)), i profili lipidici (colesterolo totale, colesterolo delle lipoproteine ad alta densità (HDL), colesterolo delle lipoproteine a bassa densità (LDL) e trigliceridi), la composizione corporea misurata mediante assorbimetria a doppia energia, i livelli di glucosio e la pressione arteriosa (BP).
Risultati
Ottantasette donne (88%) hanno completato i 6 mesi di studio; l’88% era pre-fragile con 1-2 caratteristiche di fragilità e il 12% era fragile con > o =3 caratteristiche. Si sono verificati cambiamenti significativi in tutti i livelli ormonali, compresi DHEA-S, estradiolo, estrone e testosterone e un calo dei livelli di SHBG in coloro che assumevano integratori di DHEA. Nonostante i cambiamenti nei livelli ormonali, non si sono verificati cambiamenti significativi nei fattori di rischio cardiovascolare, compresi i profili lipidici, il grasso corporeo o addominale, il glucosio a digiuno o la pressione sanguigna.
Conclusioni
Le ricerche condotte finora non hanno mostrato effetti coerenti del DHEA sul rischio cardiovascolare e questo studio aggiunge alla letteratura che la terapia a breve termine con DHEA è sicura per le donne anziane in relazione ai fattori di rischio cardiovascolare. Questo studio è nuovo in quanto abbiamo reclutato donne con evidenza di fragilità fisica.
